Ecosistema startup e Legge di Bilancio 2019. Quali sono le principali novità introdotte dal maximendamento di fine anno, in materia di startup? Quali scenari faranno da sfondo alle nuove dinamiche del sistema? Dai fondi destinati al venture capital alle nuove definizioni di startup. Ecco una lettura in prospettiva

Startup innovative, Venture capital e detrazioni fiscali

La Legge di Bilancio 2019 (è la n. 145 del 30 Dicembre 2018) dedica ampio spazio all’universo delle startup innovative. La prima definizione di impresa innovativa è del 2012 e racconta la volontà dei Governi di incentivare le imprese e le startup, per favorire il nuovo ecosistema d’impresa. E per rispondere alle sollecitazioni dettate dall’Agenda Digitale Europea. Semplificazioni normative, agevolazioni fiscali, creazione di percorsi in materia di diritto fallimentare: la sensibilità verso il tema è alta. Già nel settembre 2018, erano più di 1800 le startup innovative costituite attraverso piattaforme digitali.

LEGGI ANCHE: STARTUP LIFECYCLE: IL CROWDFUNDING SPIEGATO ALLE STARTUP

La Legge di Bilancio 2019 immagina un sostegno di 2 miliardi di euro in favore delle startup innovative. I contributi e le indiscrezioni informali dei mesi scorsi trovano nei numeri destinati ai fondi venture capital una chiara indicazione. Il Fondo di sostegno al Venture Capital toccherà quota 90 milioni di euro per il triennio 2019-2o21. Altri 5 milioni sono previsti per il periodo 2022-2025.  Anche il Ministero dello Sviluppo Economico potrà sottoscrivere azioni di fondi venture e il 15% dei ricavi per dividendi delle proprie società partecipate saranno ulteriormente investiti in fondi venture. Identico discorso per quote fino al 3.5 % dei PID (Piani Individuali di Risparmio).

Business Angel e nuovi incentivi a investire

Viene istituita legalmente la figura del Business Angel: è un soggetto che investe non meno di 40 mila euro in tre anni per startup innovative. Con la Legge di Bilancio 2019 ogni Business Angel rientra nel Registro dei Business Angel della Banca d’Italia. Investire in startup e Open Innovation diventa conveniente: passa dal 30% al  40% la detrazione d’imposta Irpes-Ires per le aziende che investono in startup innovative. Per favorire la fase di exit strategy delle nuove startup, gli investimenti non dovranno essere inferiori a tre anni. In questo caso e con l’acquisizione del 100% del capitale della startup, le detrazioni raggiungeranno addirittura il 50%.

Chiaro l’intento di superare il reale scoglio allo sviluppo delle idee delle startup proprio nella fase iniziale. La manovra cerca di accrescere il capitale investito e il giro d’affari in materia di startup. L’idea di creare fondi di investimento statale sembra avere il compito di attirare nuovi investitori e venture  (con i dovuti accorgimenti su tempi, decreti attuativi del MISE e reali applicazioni). Per creare un circuito virtuoso di sostegno, investimento e reinvestimento in startup.

Cloud, IOT, AI, blockchain e competenze digitali

15 milioni di euro per anno, dal 2019 al 2o21. La somma destinata agli investimenti in materia di Internet of Things, Intelligenza Artificiale, cloud e blockchain. Un aspetto che ritorna nei trend digitali 2019 che assegnano alle materie una grande importanza per i nuovi contributi e gli sviluppi attesi nel panorama della digital transformation. Questo aspetto è meno delineato rispetto a quello sul venture, per il quale è lo stato a fare da partner e a monitorare l’investimento. I fondi per le nuove discipline mancano invece di un chiaro referente-regista. Che potrà essere individuato proprio all’interno delle startup e delle imprese che svolgono ricerca in materia di IOT, AI e Blockchain.

Non è un caso che la Legge di Bilancio 2019 preveda anche un ulteriore investimento per le reti wi-fi. Elemento indispensabile per una reale svolta innovativa.  Insieme all’idea di costruire e consolidare competenze e figure professionali adatte a interpretare le trasformazioni in atto. Sono previsti incentivi a fondo perduto per l’introduzione di manager innovativi nelle PMI. I voucher di 40 mila euro annui raggiungo gli 80 mila, nel caso di reti d’impresa. Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 diventeranno realmente interessanti a partire da nuove definizioni della realtà startup. Servirà una ulteriore incentivo per i ricercatori a divenire imprenditori. E delle startup a diventare scalabili. Vi è la necessità di operare in trasparenza e armonizzare le discipline nazionali con quelle internazionali. Sarà quello il reale momento di partenza del nostro paese in chiave d’innovazione.