Buone notizie per le imprese femminili, sia per quelle di nuova formazione ma anche per quelle già esistenti in tema di investimenti e agevolazioni.

Dopo mesi di attesa il Mise, Ministero dello sviluppo economico, ha siglato il Decreto interministeriale che rende operativo il Fondo impresa donna. 21 articoli che indicano misure mirate a sostegno dell’intraprendenza imprenditoriale e della creatività delle donne che vogliono mettersi in proprio o che lo hanno già fatto e puntano a far crescere la propria azienda.

La diffusione di una proficua cultura imprenditoriale innovativa che guarda al futuro è alla base del progetto. 40 milioni sono già disponibili per finanziamenti fondo perduto imprese femminili e soluzioni agevolate al fine di incentivare la partecipazione delle donne nel mondo dell’imprenditoria.

Fondo impresa donna, i soldi dall’Europa

Finanziamenti imprese femminili previsti dall’Europa. Ai 40 milioni pronti subito, fanno sapere dal Mise, si possono integrare i 400 milioni previsti nell’ambito della missione “Inclusione e coesione” del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la creazione di aziende guidate da donne (PNRR).

Fondo impresa donna: chi può accedere

L’avvio di nuove attività imprenditoriali di solito è un procedimento complesso e dispendioso. Agevolazioni imprese femminili saranno davvero importanti per il supporto di nuove idee imprenditoriali, specialmente se di carattere innovativo, ma anche per il consolidamento di imprese già esistenti e operative sul mercato.

Ovviamente, le caratteristiche che queste imprese debbono rispettare sono fondamentali ai fini del bando. Possono essere cooperative e società di persone che abbiano almeno il 60% di donne come socie; società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione formato per almeno due terzi di donne; imprese individuali con una donna come titolare e lavoratrici autonome.

Queste iniziative imprenditoriali in rosa dovranno essere operative in settori quali industria, artigianato, agricoltura, servizi e commercio.

Come partecipare

Per partecipare al bando imprese femminili, le aziende interessate dovranno presentare domanda online attraverso la piattaforma di Invitalia appena il Mise avrà aggiornato date e indicazioni. Queste domande saranno poi valutate in base all’ordine di presentazione e scrutinate secondo alcuni criteri che le imprese femminili partecipanti dovranno rispettare.

Le aziende devono avere la sede legale e/o operativa in Italia e essere costituite da meno di un anno. Per quanto riguarda le nuove imprese, sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.

Per le lavoratrici autonome, è importante l’apertura della partita Iva che va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda.

La suddivisione delle risorse

Le risorse dei fondi europei imprese donne, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, saranno così ripartite: alla nascita e al consolidamento di imprese femminili verranno assegnati 32,5 milioni; alla diffusione della cultura imprenditoriale e formazione ben 6,2 milioni e 1,3 milioni saranno destinati alla gestione della misura affidata a Invitalia.

Imprenditoria femminile, di che cosa si tratta

Quando parliamo di imprese create o guidate da donne, abbiamo davvero la reale consapevolezza di sapere di che cosa stiamo parlando? Che cosa si intende per imprenditoria femminile?

È piuttosto facile intuire che l’imprenditoria femminile comprende tutte quelle attività che hanno come titolare d’azienda una donna o nelle quali la compagine sociale sia a maggioranza femminile. In Italia ci sono milioni di donne che fanno impresa.

Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, le iscrizioni di nuove attività femminili nei primi nove mesi del 2021 sono più numerose di quelle registrate nello stesso periodo del 2020 (+7mila) ma sono ancora circa 9.200 in meno dello stesso periodo del 2019.

La pandemia ha messo in seria difficoltà il ruolo della donna nel mondo del lavoro. Sulle sue spalle pesa la cura della famiglia e della casa, rallentando il suo percorso di crescita personale e professionale.

Imprese femminili, la dura lotta alla pandemia

Sempre secondo Unioncamere, la nascita di imprese femminili mostra segnali di ripresa ma la pandemia continua purtroppo a pesare sulla voglia di mettersi in proprio delle donne.

Scelte aziendali più consapevoli e meditate sono alla base di uno sguardo verso il futuro con una crescente presenza femminile nelle funzioni di guida delle imprese, con 93 mila donne amministratrici in più di 10 anni fa. Più donne quindi ai posti di comando delle aziende. Ben vengano quindi gli incentivi imprese femminili.