La comunicazione ai tempi di Netflix

In meno di dieci anni Netflix ha raddoppiato i suoi numeri: da piattaforma streaming con circa 7 milioni di abbonati in USA a colosso mondiale con più di 93 milioni di abbonati in tutto il mondo. La piattaforma streaming ha cambiato non solo il modo di fare serie tv ma anche il modo di guardarle. E la maggior parte della sua forza è dovuta proprio al suo approccio con il content marketing, e ai suoi metodi non convenzionali.

 

“Stay Flexible”: l’approccio proattivo 

È proprio in uno dei tanti motti di Netflix che è racchiuso il successo e l’identità della compagnia: essere flessibili, capaci di trasformarsi, riuscendo a intercettare in anticipo i trend del mercato. Tutto è studiato per garantire un’esperienza sempre personalizzata: dalla possibilità di scegliere tra tre diversi piani tariffari all’assistenza clienti. Netflix raccoglie e utilizza informazioni per prevedere i nostri comportamenti e cercare di migliorare di volta in volta la Customer Experience. Tutti questi dati aiutano a capire meglio come si comportano i subscribers, in modo da creare di volta in volta strategie adatte a suscitare l’interesse.

 

Una comunicazione tutta sui social

Inoltre è un eccellente esempio di come pianificare un’efficace content strategy facendo leva sui suoi prodotti, sulle informazioni che raccoglie (senza diffondere) e sui social media. Ad investimenti nel marketing tradizionale, affianca un approccio più innovativo e flessibile per estendere ancora di più l’esperienza di una serie tv. Nell’era dei video a 360 gradi e dell’Intelligenza Artificiale nessuna idea è troppo ambiziosa; Netflix lo sa, e non ha paura di superare i confini. Quindi ben vengano cartelloni, spazi pubblicitari, inserzioni,  trailer. Ma ancora meglio i social e le app: ad esempio, per Black Mirror Netflix ha creato un’app che emula quella tanto temuta nell’episodio Nosedive (3×01); ancora, qualche mese prima della seconda stagione di Stranger Things ha creato un mini gioco per gli appassionati della serie, scaricabile su Android e iOS. Netflix ha capito che una content strategy deve saper portare la conversazione al di fuori di una serie tv, entrare nella vita di tutti i giorni e coinvolgere attivamente il pubblico.

 

Aspettate, com’era quella battuta di Mr. Peanutbutter? #TEOTFW #Suburra

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Spreadable Contents

Il terreno su cui si gioca la partita sono i social: Netflix ha il numero più alto di followers su qualsiasi social network rispetto ad altri broadcasters. E la chiave per avere successo sui social network è creare contenuti facilmente condivisibili: Netflix si inserisce nelle conversazioni di ogni giorno. Ad esempio, quando mezza Europa è stato sotto lo scacco di Burian, vento gelido che ha portato freddo siberiano e neve in gran parte della penisola, Netflix ha prontamente detto la sua.

I toni autentici e informali di Netflix hanno creato una fanbase leale che interagisce molto con i suoi contenuti. Ogni canale social ha un determinato modo di comunicare e Netflix lo sfrutta: su Facebook di solito non pubblica più post al giorno, su Twitter sì e ritwitta spesso anche altri contenuti, mentre su Instagram vengono pubblicate spesso immagini di backstage. La stessa modalità di binge watching è stata riproposta in rappresentazioni ironiche: grazie alla familiarità con queste situazioni, stimola il coinvolgimento e l’identificazione da parte dei fan.

Con questa strategia riesce a mantenere altro l’engagement prima, durante e dopo l’uscita di una serie tv; crea un legame forte tra il brand e i suoi fan, al punto da godere di una fiducia tale che l’utente possa consigliare il brand ai suoi amici, attivando il potentissimo mezzo del passaparola.

La più grande lezione che possiamo imparare da Netflix? La qualità vince sempre sulla quantità, e tutti possiamo migliorare e studiare una comunicazione ad hoc che sappia stare al passo con i tempi. E perché no, anche anticiparli.