L’avvio di un’attività in franchising implica numerosi costi per il franchisee, ma quello più importante riguarda la fee di ingresso. Approfondiamo questo aspetto importante del contratto di franchising per capire il significato della fee di ingresso, la funzione e soprattutto come stabilire il giusto costo che il franchisor deve applicare alla fee di ingresso.
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Fee di ingresso: cos’è e a cosa serve
La fee di ingresso è la quota che il franchisor chiede al franchisee per poter aprire l’attività in franchising. Si tratta di un costo vivo per l’imprenditore che vuole affiliarsi al franchising ma nello stesso tempo ottiene dall’azienda il know how e una fase di supporto importante per l’avvio dell’attività.
D’altra parte, la fee di ingresso rappresenta una delle principali fonti di guadagno per il brand, motivo per cui deve essere quotata in modo equo per non mettere a rischio il successo dell’intero progetto di franchising.
La giusta quota della fee di ingresso: niente o troppo
Abbiamo anticipato poco sopra che la fee di ingresso rappresenta la fonte di guadagno principale per chi vuole mettere sul mercato il suo brand attraverso le attività di franchising.
Ora dobbiamo indagare due aspetti molto interessanti: come scegliere la fee di ingresso e definire a cosa serve.
Scegliere la corretta quota di ingresso implica la valutazione di alcuni aspetti importanti.
Molte attività in franchising non prevedono una fee di ingresso oppure la quota è troppo bassa, ma questo rappresenta un enorme rischio per il franchisor.
Infatti, togliendo la fee si espone l’attività di branding ad alcuni rischi che è bene tenere in considerazione.
L’assenza della fee di ingresso o una fee troppo bassa mette il franchisor di fronte ad imprenditori impreparati che potrebbero dare poca importanza al progetto, non avendo investito nulla. Il principio “costa poco o addirittura nulla” è l’inizio di una relazione destinata non solo a non durare, ma anche a portare grandi problemi in termini di immagine al brand del franchisor.
Attenzione però, lo stesso rischio si presenta nel momento in cui il costo della fee applicata è troppo alto. Se la fee di ingresso è troppo alta potrebbe fare un effetto boomerang limitando le aperture degli store e mettendo, di conseguenza, fuori mercato l’attività. Come si può individuare la fee di ingresso giusta?
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Fee di ingresso: cosa deve comprendere
La prima regola riguardo alle fee di ingresso per le attività di franchising è che sia prevista necessariamente una fee di ingresso. Sì, avete letto bene! Quindi la cosa più importante è che venga sempre pagata e nel modo più equo. Di questo ne abbiamo già parlato, ma è bene sottolineare quanto sia importante dare il giusto valore al know how aziendale che si sta condividendo nel franchising. Il valore della fee deve essere commisurato al valore del progetto, e questo deve avere necessariamente un costo.
Il valore della fee non riguarda solo il know how, ma anche dei servizi essenziali che vengono garantiti al franchisee per avviare l’attività.
Parlare di servizi essenziali riguarda il pacchetto base grazie al quale il franchisor mette in mano al franchisee le condizioni per avviare un’attività che rientri nella filosofia del brand. Tra le più importanti rientrano:
- le analisi di geomarketing sia per la ricerca dello store, qualora non fosse già a disposizione del franchisee, ma anche per verificare l’effettiva efficacia in quella particolare zona.
- la formazione dei soggetti che effettivamente lavoreranno in store, dall’imprenditore ai collaboratori.
- l’affiancamento all’imprenditore per la ricerca del personale
- l’adattamento del software gestionale
- il supporto nell’ottenimento di finanziamenti, magari affiancando esperti del settore per il reperimento di fondi statali o europei.
Alla luce di questi aspetti è importante sottolineare come il successo di un franchising non è legato alla quantità di punti vendita aperti, ma dall’effettivo successo nel tempo di ognuno degli store e dal ritorno che nel lungo periodo queste attività possono generare.
Per questo è bene sottolineare come attraverso l’apertura di un franchising non si sta vendendo un prodotto, ma si vende un vero e proprio sistema di business, un modello che deve puntare all’eccellenza.
Il supporto al franchisee non significa fornire tutto e subito, arredo e strumenti di lavoro e farlo partire. Il vero supporto è fornire all’imprenditore un modello di business da cui imparare e adattarlo al proprio store, magari dilazionando il pagamento della prima fornitura per agevolare la partenza.
Il guadagno effettivo per il franchisor non deve limitarsi, dunque, all’apertura del punto vendita. L’approccio deve essere più lungimirante e puntare sulle performance legate alle vendite.
In conclusione, per stabilire una fee coerente con il modello di franchising che si vuole proporre, deve essere chiaro l’obiettivo finale del core business, solo da qui si può capire la reale prospettiva del franchising sul mercato e stabilire la giusta fee per il franchisee.