Quando parliamo di equity crowdfunding facciamo riferimento ad un meccanismo di finanziamento alternativo per le giovani imprese, che rappresenta un’evoluzione del “semplice” crowdfunding.

Si tratta di una forma di investimento relativamente nuova in Italia, introdotta con una normativa del 2013. Ma come possiamo definire, in parole semplici, il meccanismo alla base dell’equity crowdfunding?

L’equity-based crowdfunding è un processo attraverso il quale le persone (vale a dire la “folla”) investono in una società non quotata in borsa diventando azionisti della stessa.

Come puoi intuire, questo nuovo approccio alla raccolta di capitali ha allargato (e di molto) gli orizzonti partecipativi. 

Se, fino a qualche anno fa, i finanziamenti delle startup e delle imprese innovative erano nelle mani di individui facoltosi, venture capitalist e business angel, oggi il processo è molto più “democratico” e aperto ad un’ampia platea di potenziali investitori.

Ma vediamo quali sono le origini di questa modalità di finanziamento, i parametri da considerare, i rischi e le opportunità che offre. 

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Quello che devi sapere sull’equity-based crowdfunding 

Lanciarsi nel mondo delle startup in Italia richiede la conoscenza di diversi strumenti e opportunità, primo fra tutti il crowdfunding. Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche dell’equity-based crowdfunding.

Le origini dell’equity crowdfunding in Italia

Siamo nel 2013: è nel luglio di quell’anno che l’Italia ha introdotto una normativa e un regolamento relativi all’equity crowdfunding. Il nostro Paese è stato il primo in Europa a stabilire un disciplinare per questa tipologia di finanziamento che vede una partecipazione sempre più significativa.

In una fase embrionale, l’equity crowdfunding ha vissuto qualche difficoltà, legate a norme considerate restrittive dai player del settore. Qualche tempo dopo, il regolamento è stato modificato, favorendo gli investimenti.

Se, fino a qualche tempo fa, solo le startup innovative potevano usufruire dell’equity crowdfunding, da gennaio 2018 questa opportunità è stata estesa anche alle PMI tradizionali, nel rispetto della normativa Consob.

Come funziona

Il meccanismo che regola il funzionamento dell’equity crowdfunding somiglia, per molti versi, a quello del crowdfunding tradizionale.

Un’azienda si presenta online su specifiche piattaforme, illustra i suoi obiettivi e fissa il target di raccolta che dovrà essere raggiunto entro la fine della campagna. Qualora gli investitori decidessero di credere in quel progetto, potranno investire del denaro diventando a tutti gli effetti soci di quell’azienda.

equity crowdfunding piattaforme

Come si traduce tutto questo? Beh, se l’impresa su cui si è investito del denaro ha successo, le azioni che si possiedono acquisiranno valore e potranno essere cedute ad un prezzo maggiore di quello sostenuto per l’acquisto. In alternativa, si può scegliere di mantenere le quote e incassare i dividendi.

Il rovescio della medaglia, come potrai immaginare, riguarda la possibilità che l’azienda su cui hai investito fallisca: da ciò ne conseguirebbe una perdita totale o parziale dell’investimento. 

Ma vediamo ora qualche buona ragione per investire nell’equity crowdfunding.

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Perché investire

È vero, l’equity crowdfunding è un investimento ad alto rischio. Ci sono, però, tante buone ragioni per puntare su questa tipologia di investimento.

Dal punto di vista delle imprese, c’è sicuramente la possibilità di ottenere fondi puntando ad una platea più ampia, sfruttando le opportunità di una forma di finanziamento innovativa basata sulla lettura del business plan. 

E dal punto di vista degli investitori? Vediamo quali sono le opportunità legate all’equity-based crowdfunding.

investire equity crowdfunding

Investimento per attivismo sociale

Una delle ragioni per investire in un progetto innovativo ha a che fare con l’aspetto sociale.

Ad esempio, gli appassionati di diversità tecnologica che vogliono promuovere l’innovazione in mercati specifici, potrebbero investire in una startup per dare un contributo concreto e d’impatto. 

In questo caso, l’approccio corretto è quello di investire senza aspettarsi un rendimento, vivendo l’investimento come un esercizio di beneficenza. 

Scommettere nell’innovazione significa scommettere nel futuro: il motivo “ideologico” è, quindi, estremamente importante, per aiutare le realtà più promettenti a crescere. Ovviamente, la parte economica ha ancora la sua importanza ma, come disse henry Ford, “Un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare”. 

equity crowdfunding

Investimento per guadagno

Scoprire in anticipo i nuovi talenti e investire nel progetto giusto può portare ad ottenere una rendita notevole.

Chiaramente, il crowdfunding azionario è un investimento serio: per gettarsi in questo mondo c’è bisogno di tanto studio e di una profonda conoscenza del mercato. 

Vediamo ora quali sono i fattori da considerare per fare un (buon) investimento.

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Come finanziare una startup

Come abbiamo detto, l’equity crowdfunding prevede, a fronte di un investimento in un’impresa, l’erogazione di quote societarie da parte dell’impresa stessa. 

Ma qual è la procedura per finanziare un progetto innovativo e quali sono i fattori da considerare? 

  1. Valuta la startup su cui vorresti investire: anche se l’equity crowdfunding prevede delle barriere d’ingresso relativamente basse, è fondamentale conoscere a fondo il progetto nel quale si desidera investire. Come si traduce tutto questo? Naturalmente dovrai esaminare il business plan, la mission, la vision e la coesione del team, per capire se il tuo investimento può tradursi in un successo.
  2. Rivolgiti a piattaforme di crowdfunding autorizzate: attualmente le piattaforme autorizzate dal Consob per l’equity crowdfunding sono 22. Naviga nei portali e visualizza tutte le campagne in corso. In questo modo avrai una panoramica delle potenziali opportunità da cogliere.
  3. Verifica di essere idoneo all’investimento: registrandoti al portale di intermediazione, avrai a disposizione un’ampia documentazione che prevede una parte anagrafica e una informativa. Ogni portale ha le sue modalità specifiche per valutare l’idoneità di un investitore. Tuttavia, anche in caso di feedback negativo da parte del portale, l’investitore può comunque decidere di procedere in un’attività di investimento ad alto rischio.
  4. Procedi con l’investimento: a questo punto non ti resta che seguire le istruzioni della piattaforma di equity crowdfunding a cui ti sei rivolto per procedere all’investimento.

Pericoli

Come tutte le attività di investimento, l’equity crowdfunding presenta dei rischi e delle insidie. I pericoli più grandi legati a questa forma di investimento possono essere:

  • Perdita di capitale: questo è sicuramente uno dei pericoli più grandi legati a qualunque tipologia di investimento. Certamente, la natura del prodotto startup, l’aspetto innovativo e la natura di impresa “neo costituita” costituiscono fattori di rischio più significativi rispetto all’investimento in una società già quotata.
  • Divieto di distribuzioni dell’utile per startup innovative: un’altra delle difficoltà strettamente correlate allo status di startup innovativa riguarda una normativa vigente in materia, l’art 25 del Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2012 n. 221. Per la legge, la distribuzione degli utili è proibita per 60 mesi dall’atto di configurazione del progetto come startup innovativa. Ciò significa che le startup innovative non hanno possibilità di distribuire gli utili per 5 anni.
  • Errata valutazione del progetto: bisogna dire che la Consob effettua controlli sulle piattaforme di crowdfunding azionario e non sulle informazioni introdotte dalle aziende. Ciò significa che, senza effettuare tutte le verifiche del caso, si potrebbe incappare in una valutazione distorta delle opportunità offerte dal progetto.

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