Avreste mai sognato di guardare il mondo come se vi trovaste in un videogame anni’80? Abbiamo intervistato The_Oluk, l’illustratore che ha fatto delle opere in 8bit il suo marchio di fabbrica. Intuizione, passione ed un pizzico di nostalgia: ecco come le sue illustrazioni hanno contribuito a rendere la Pixel Art ancor più unica.
Da cosa nasce la tua passione? Hai sempre avuto interesse per l’illustrazione?
Amo disegnare sin da quando ero bambino… Come avevo un momento libero, mi mettevo davanti ad un foglio e iniziavo a disegnare quello che mi passava per la testa, ma a dire il vero, non ho mai pensato nella mia vita di diventare un pixel artist, tanto che mi sono affacciato a questo stile solo a 34 anni. La mia cultura anni 80, tra cartoni animati, film, videogames e libri, ha fatto in modo di avvicinarmi a quella che ora è la mia professione, e per di più, se devo dirla tutta, è iniziato tutto per gioco.
Qual è stato il primo personaggio che hai creato nella tua “pixelated imagination”?
Come anticipavo nella domanda precedente, è iniziato tutto per gioco e soprattutto per caso. Nell’aprile 2014, c’è stato uno sciopero nella stazione Termini e mentre attendevo il primo treno utile per tornare a casa, ho preso il mio telefono, cercando qualcosa con cui giocare. Cercando un po’ di videogiochi in stile retrò, ho trovato e scaricato un’app per realizzare illustrazioni in pixel art. In quel momento ho iniziato a disegnare un paio di personaggi semplici e molto lontani da quello che oggi è il mio stile, e la cosa mi è piaciuta così tanto che ho continuato a disegnare in 8bit ogni giorno. Sperimentando e studiando anche dai migliori pixel artist attuali e passati, solo a metà luglio 2014 ho disegnato il primo personaggio che sentivo veramente mio, ed era un semplice coniglietto al quale tengo come Zio Paperone tiene alla sua Numero 1.
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Ci sono figure del mondo dell’illustrazione o della grafica da cui hai preso ispirazione o che trovi particolarmente interessanti?
Tra gli artisti che mi andai a studiare, e dai quali rimasi molto colpito, ne cito 2 su tutti, ovvero Octavi Navarro e Gustavo Viselner. Grazie a loro ho capito che la pixel art poteva essere utilizzata in altri modi, oltre che per la realizzazioni di videogiochi. Ed è grazie a questa idea che mi sono deciso a sperimentare, giorno dopo giorno, fino ad arrivare a quello che sono diventato oggi.
Quali strumenti usi per creare i tuoi personaggi?
Secondo me, con il mio stile grafico, non esiste uno strumento specifico per realizzare dei personaggi. Di solito su un pc, tablet o smartphone, mi basta un qualsiasi programma di grafica, avanzato o non, ma se ad esempio non ho nulla di tecnologico con me, mi basta un foglio di carta a quadretti con dei colori, oppure un sacchetto di mattoncini Lego o addirittura dei tasselli da mosaico colorati creati con del pongo.
C’è stato un lavoro che hai realizzato a cui sei particolarmente legato?
Assolutamente si! Una sera, decisi di inviare il proprio ritratto ad 8bit ad uno dei miei artisti preferiti, tramite Twitter… dopo neanche 30 minuti ricevetti un suo messaggio in privato, nel quale mi ringraziava del pensiero e facendomi i complimenti per il mio stile artistico, mi propose di partecipare ad un suo progetto, per il quale prevedeva proprio l’utilizzo della pixel art. Qualche mese più tardi, potei annunciare a tutti, di aver ideato e realizzato la parte animata del video CARAMELLE per il mio mito J-Ax e chicca delle chicche, video in featuring con un altro artista a me caro, ovvero Neffa.
Qual è l’illustrazione più curiosa che ti hanno chiesto di creare? E quale la più difficile?
Partendo dalla seconda domanda, posso rispondere che secondo me non esiste un’illustrazione difficile da realizzare, anche se molto lontana da quello che è il mio stile. Quando capita che mi chiedono di illustrare un qualcosa che non ho mai realizzato, la considero una scusa per poter studiare cose nuove. Tornando alla prima domanda, l’illustrazione più curiosa e che più mi ha fatto sorridere nel momento della richiesta è stato un poster in 8bit dedicato alla serie tv Don Matteo. Poster che ha avuto talmente così tanto successo con i fan della serie, che la Lux Vide mi chiese poi di pensare alla realizzazione di 2 videogiochi e tanti gadget legati al mitico Don ed i suoi amici.
Perché secondo te molte persone, nonostante siano di un’epoca differente, sono ancora tanto innamorate di questo stile?
Io partirei con il dire che la pixel art è stata per almeno 20 anni (‘80 e ‘90) l’unico modo di rappresentazione grafica disponibile su un personal computer o una console. Secondo me questo dato è molto importante per dare una risposta alla domanda, dato che è ormai risaputo che le generazioni ‘70, ‘90 e soprattutto quella degli anni 80’ sono generazione di nostalgici con la N maiuscola. Così nostalgici che moltissimi videogiochi, film e canzoni nascono influenzati da questi anni, e di conseguenza, anche i più giovani, indirettamente assimilano questa cultura passata, facendola loro. Basta pensare che oggi, il mercato di videogames Indie è sommerso da novità disegnate in pixel art.
Come immagini le illustrazioni del tuo futuro?
Uguali a quelle del mio presente e del mio passato 🙂 Penso che sicuramente potranno cambiare i metodi di visualizzazione, come già avviene con la realtà aumentata. Mi piacerebbe molto qualche strumento di realtà olografica, un po’ come la famosa scacchiera di Star Wars… ma la pixel art resterà sempre la stessa!
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