Il mondo in cui viviamo è in costante evoluzione: perché non dovrebbe farlo anche la tua azienda?
Se la tua brand image non è più in linea con la tua attività, il marchio è cresciuto così tanto da necessitare un riposizionamento o il messaggio che veicola non funziona più, la tua attività ha assolutamente bisogno di un restyling. Scopri come fare rebranding e cambiare il volto del tuo business.
Cos’è il rebranding e come farlo
Con questo termine si intende una rivisitazione più o meno radicale di un brand. Questa può avvenire per diversi motivi e riguardare diversi aspetti di un’azienda, tra cui colori e grafica, pubblicità e campagne di marketing, slogan, prodotti, packaging, nome, target di riferimento e strategia di comunicazione.
Fare rebranding significa quindi dare un nuovo volto all’attuale immagine del brand, senza cancellare il vecchio marchio o la sua storia. Si tratta di un’operazione piuttosto importante: per questo è necessario valutare bene l’eventuale adozione.
I diversi tipi di rebranding
Con il rebranding viene mutata l’immagine e la percezione che i consumatori hanno di un determinato brand. Tuttavia, non esiste un solo tipo di rebranding, bensì quattro tipologie principali:
- Totale: prevede la modifica degli elementi distintivi come nome, logo e strategie di marketing
- Parziale: corregge alcuni piccoli aspetti che migliorano la percezione del marchio
- Evolutivo: riguarda solo lo slogan del brand o il logo, spesso a seguito di una crescita naturale
- Rivoluzionario: è un cambio radicale di un aspetto del brand come il nome o un altro che il target nota immediatamente
- Proattivo: serve a migliorare l’immagine dell’azienda, creare nuove opportunità e scalare il proprio business
- Reattivo: il rebranding risponde a un determinato evento, ad esempio un calo delle vendite o una cattiva pubblicità.
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Come fare rebranding
Che tu voglia ridisegnare il logo dell’azienda o mutare la strategia di comunicazione, un rebranding è un processo necessario, a patto che segua una pianificazione attenta e ben definita.
Analisi della situazione attuale
Prima di iniziare è importante condurre un’analisi approfondita, in modo da avere un’idea chiara dell’immagine di marca esistente, i punti di forza e di debolezza, nonché le aspettative dei consumatori e le tendenze del mercato.
Successivamente, è fondamentale definire con chiarezza gli obiettivi e il posizionamento desiderato.
Coinvolgimento delle figure chiave
Per una strategia di rebranding efficace bisogna coinvolgere (anche nelle fasi decisionali) dipendenti, clienti e partner commerciali, raccogliendo il loro feedback. Questo può aumentare il senso di appartenenza al marchio e favorire l’accettazione al cambiamento.
Sviluppo del brand
In questa fase, le ricerche di mercato sono utili per comprendere meglio i bisogni e le preferenze dei consumatori e sviluppare gradualmente un nuovo posizionamento di marca, una visione e dei valori in linea con il pubblico di riferimento.
Comunicazione efficace
La comunicazione è fondamentale durante tutto il processo. Assicurati quindi di informare in modo chiaro e su diversi canali il motivo del rebranding, i benefici e come migliorerà l’esperienza del cliente.
Monitoraggio
Una volta implementato il rebranding, monitora l’impatto e l’accoglienza da parte dei consumatori. Se necessario, apporta delle migliorie per ottimizzarne l’efficacia.
Continuità
Dopo aver completato il processo, è essenziale mantenere la coerenza e l’integrità della nuova identità di marca nel corso del tempo. Assicurati quindi che la comunicazione e la user experience riflettano la nuova immagine di marca attraverso strategie costanti e coerenti.
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Esempi di rebranding efficaci
Il rebranding consente alle aziende di rifocalizzare la propria immagine e di ridefinire la propria identità per adattarsi alle mutevoli esigenze dei consumatori. Ecco alcuni esempi di successo da parte di famose aziende che, attraverso sfide e opportunità, sono riuscite a rinnovarsi per prosperare in mercati altamente competitivi.
Apple
Un caso iconico di rebranding di successo è quello di Apple Inc. All’inizio degli anni 2000, l’azienda stava lottando per mantenere la propria posizione nel mercato dei personal computer. Tuttavia, con il lancio dell’iPod nel 2001, ha iniziato a trasformarsi in un’azienda di successo nel settore della tecnologia di consumo. Nel 2007 Apple ha introdotto l’iPhone, che ha ridefinito l’industria dei cellulari e consolidato ulteriormente la posizione del brand nel mercato. Il rebranding di Apple si è basato su valori come l’innovazione, il design elegante e l’esperienza dell’utente, che lo hanno reso un marchio davvero desiderabile.
Nike
Originariamente conosciuta come Blue Ribbon Sports, l’azienda è stata ribattezzata Nike nel 1971. Con il rebranding, Nike ha adottato un nuovo logo, lo Swoosh, diventato uno dei simboli più riconoscibili nel settore dell’abbigliamento sportivo. Il marchio ha costruito la propria immagine intorno al concetto di “just do it”, promuovendo l’idea di perseveranza, coraggio e successo. Inoltre, grazie a una serie di campagne pubblicitarie coinvolgenti e a delle partnership con atleti di fama mondiale, è diventata una delle aziende più influenti e riconoscibili nel settore dello sport.
McDonald’s
Negli ultimi anni McDonald’s ha affrontato numerose critiche riguardanti la qualità del cibo e il suo impatto ambientale. Per affrontare queste sfide, l’azienda ha adottato una nuova strategia di branding concentrata sulla trasparenza, la sostenibilità e la salute, introducendo nuovi prodotti e comunicando le misure prese per migliorare l’origine e la qualità degli ingredienti. Questo rebranding ha aiutato McDonald’s a riconquistare la fiducia dei consumatori e a differenziarsi come azienda responsabile nel settore della ristorazione veloce.
Queste case history ci insegnano che un rebranding pianificato e ben eseguito può avere un impatto davvero significativo sulla percezione dei consumatori e sulla crescita aziendale.