Un settore tutto da ripensare quello degli eventi. Migliaia di operatori fermi al palo. Location deserte e prenotazioni annullate. Che ne sarà dei meeting, delle feste, dei momenti di networking? Oggi lo abbiamo chiesto a chi degli eventi ha creato un business di successo. Parliamo di ComeHome, la piattaforma social che permette di organizzare e partecipare a eventi in casa di qualsiasi tipo, dalle cene alle feste, live music, esibizioni d’arte, games night, spettacoli teatrali, talk.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Michele Cesario, il founder che ha messo subito in chiaro le cose: Comehome si è reinventata ma non si è fermata!

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Ciao Michele, è ormai evidente: c’è  un prima e un dopo (o meglio un durante) il corona virus: Comehome prima e Comehome dopo (durante)…

Comehome nasce dal desiderio di sfruttare il digitale per connettere le persone nella vita reale e permettere loro di vivere esperienze di autentica condivisione.

Pre-corona virus la nostra piattaforma dava la possibilità ai nostri utenti di organizzare e partecipare a qualsiasi tipo di evento in casa. Un modo semplice per conoscere persone nuove e condividere interessi e passioni nel luogo più accogliente che esista al mondo.

Il corona virus ci ha costretto a sospendere tutti gli eventi fisici ma da bravi startuppari abbiamo deciso di trasformare questo problema in una opportunità per lo sviluppo del nostro business model. Dall’inizio del lockdown infatti abbiamo trasferito gli eventi dei nostri host dal salotto di casa a delle stanze virtuali con la nostra iniziativa stayhome!

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Ci racconti il momento esatto in cui il vostro team ha capito che avreste dovuto modificare parte del vostro modello di business?

Le ultime settimane di febbraio con i primi casi accertati in Lombardia già ci avevano portato a riflettere sui possibili sviluppi della situazione nel nostro paese ed eventuali conseguenze per il nostro progetto.

Mai avremmo pensato di restare chiusi in casa per quasi due mesi ma per fortuna la nostra reazione è stata immediata e ci ha permesso di creare da subito una alternativa. Dopo la sospensione degli eventi l’8 marzo infatti, il primo stayhome era già online appena due giorni dopo.

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Reinventarsi: per molti come voi è diventato obbligatorio. Pensi che le startup, abituate a vivere nell’incertezza, siano più propense a farlo?

Assolutamente si! Le startup vivono contesti di mercato in continua evoluzione e sono abituate a mettere in discussione i principi alla base dei loro modelli di business sin dalla loro genesi. Credo che proprio per questo motivo, aziende che oggi identifichiamo come colossi come Airbnb, Whatsapp, Groupon sono nate proprio durante la recessione del 2008-2009.

Da Comehome a Stayhome, cosa offrite oggi ai vostri clienti?

Visitando il nostro sito i nostri utenti potranno adesso organizzare e partecipare ad esperienze di ogni genere: da una lezione di cucina ad una sessione di fitness, una serata giochi o un aperitivo in lingua! Video chiamate interattive organizzate da host provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo. Un modo semplice per restare connessi anche se distanti.

Un’iniziativa che contribuisce anche a fare del bene, infatti per ogni accredito acquistato per gli stayhome in programma fino al 1 maggio, 1€ verrà donato in beneficenza destinando la raccolta al “FONDO EMERGENZE COVID-19” per finanziare tutte le attività di Medici Senza Frontiere nel mondo per contrastare il virus.

Abbiamo lanciato anche un vero e proprio “Stayhome Festival” in collaborazione con brand come Absolut, Havana Club, Jameson e Beefeeater. Per questa occasione tutti gli eventi richiederanno una quota di partecipazione simbolica di 2€ e l’intero ricavato raccolto verrà donato in beneficenza sempre a supporto di Medici Senza Frontiere.

Quale è stato il vostro primo party online?

Il 10 marzo i primi 3 eventi sono stati: una sessione di fitness, un happy hour mimato e un grande classico come “nomi, cose e città”!

Come avete riorganizzato la comunicazione e come sta reagendo la vostra community alla novità?

Siamo ripartiti coinvolgendo i membri più attivi della nostra community e i nostri migliori host che per primi hanno sposato questa nuova iniziativa! Sicuramente dobbiamo a loro l’ottimo successo che da subito hanno riscosso gli eventi online permettendoci di far tornare ai livelli pre-crisi e far continuare a crescere l’offerta di eventi sulla nostra piattaforma.

Inoltre questa iniziativa ci ha permesso di abbattere ogni tipo di barriera all’interno della nostra community, mescolando lingue e culture e dando la possibilità a tutti i nostri utenti di partecipare ad eventi organizzati in qualsiasi città d’Italia e del mondo.

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Pensi che il bisogno di socialità, su cui sono basati tutti gli eventi, rientri, in questo momento, tra quelli essenziali, tra i cosiddetti beni di prima necessità?

Credo proprio che l’emergenza che stiamo vivendo oltre che essere sanitaria ed economica sia anche sociale. Moltissime persone si sono ritrovate costrette sole nei loro appartamenti e la possibilità di poter condividere le proprie passioni e conoscere persone nuove con un click, ha offerto una bella alternativa al logorio di questo isolamento forzato seppur necessario.

Che piattaforma utilizzate per organizzare i vostri Stayhome?

I nostri host sono liberi di utilizzare la piattaforma che preferiscono per ospitare le loro videoconferenze interattive, l’importante che garantiscano un adeguato livello di qualità all’esperienza offerta, un dato che monitoriamo costantemente anche grazie alle recensioni dei partecipanti. Ad oggi, noi consigliamo l’utilizzo di Zoom ma stiamo lavorando parallelamente per sviluppare gli strumenti necessari per offrire un’esperienza integrata all’interno della nostra piattaforma.

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Pensi che nasceranno nuove piattaforme sempre più performanti ed in gradi di adeguarsi questa nuova realtà fatta di incontri virtuali? Quali caratteristiche dovranno avere?

Sicuramente Zoom è stata la piattaforma giusta al momento giusto ma abbiamo notato da subito che nel giro di poche settimane nuove piattaforme sempre più performanti hanno già iniziato a fare il loro debutto sul mercato. Secondo me, la realtà aumentata e la possibilità di rendere sempre più immersive le esperienze che viviamo anche online sarà sicuramente uno dei trend che si svilupperanno nei prossimi anni, anche post corona virus.

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Quale sarà il futuro degli eventi?

Non so ancora trovare delle risposte su come si evolverà il futuro degli eventi e su come il corona virus cambierà le nostre vite ma spero si andrà sempre più alla ricerca di esperienze autentiche ed eventi che oltre che intrattenerci ci permettano di ampliare i nostri orizzonti. Ok gli eventi online, ma sarà bellissimo quando potremo tornare ad abbracciarci presto e sorriderci, non più al di là di uno schermo!

 

Con Scai Comunicazione, sviluppiamo format per eventi online utilizzando piattaforme esistenti o creando progetti ad hoc che integrano tecnologia, IOt, realtà virtuale e aumentata, 3D.