Quali sono le tecniche più efficaci per stimolare il pensiero creativo? Se è vero che creativi si nasce, è altrettanto vero che esistono delle metodologie e degli esercizi che possono stimolare il pensiero creativo e sistematizzarlo.
Fiumi di inchiostro sono stati spesi dai ricercatori di psicologia e comunicazione per individuare i processi che portano alla creazione di un’idea creativa.
Abbiamo raccolto le tecniche più note e quelle più efficaci per sviluppare e creare dei concetti creativi, che non dovrebbero mai mancare nel bagaglio culturale di chi si occupa di creatività e comunicazione.
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Stimolare e organizzare il pensiero creativo
Per chi è fresco di studi in comunicazione oppure lavora in agenzia, queste tecniche non saranno una novità, ma sono sicuramente un’occasione per mettersi in gioco con colleghi di studio e lavoro, allo scopo di migliorare i processi del pensiero creativo.
Abbiamo raccolto le 3 tecniche più utilizzate e che sarebbe molto utile conoscere quando si tratta di stimolare il pensiero creativo. Vediamole insieme.
3 tecniche per stimolare il pensiero creativo
Abbiamo scelto 3 tecniche che possono essere molto utili quando è il momento di tirare fuori delle idee geniali per campagne di comunicazione, progetti creativi e nuove strategie.
Le tecniche che abbiamo selezionato sono: l’analisi SWOT, il brainstorming e i diagrammi di affinità.
Entriamo nel dettaglio di queste tecniche per capire al meglio come utilizzarle.
L’analisi SWOT, uno sguardo analitico sul quale basare la nuova strategia
Su tutti i libri di marketing è una base da cui partire per creare un piano marketing. Quando non si sa da dove partire per individuare i problemi e le nuove soluzioni, si deve partire dall’analisi SWOT.
Il termine SWOT è l’acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats.
In estrema sintesi si tratta di un’analisi della situazione esistente, che aiuta a comprendere da dove si parte per poter elaborare una nuova strategia di comunicazione.
Attraverso l’analisi SWOT si arriva ad avere un quadro chiaro dei punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce (o rischi) ai quali si può andare incontro.
Questo acronimo riassume in quattro parole uno studio molto approfondito che comprende anche l’analisi dei competitor, l’analisi della situazione interna all’azienda e tutte le criticità correlate che saranno sicuramente una delle cause dei punti di debolezza.
Quando è necessario fare un’analisi di questo tipo? Ad esempio quando ci si vuole affacciare a nuovi mercati o si vuole cambiare immagine. Prima di affrontare un grande cambiamento è necessario analizzare la situazione preesistente, mettere in primo piano i punti di forza, analizzare i punti di debolezza e strutturare sulla base di questo le opportunità, individuando i rischi correlati.
Il brainstorming, lasciare liberi i pensieri e condividerli
Il brainstorming è una delle tecniche più usate e conosciute che si basa sul confronto di idee. Brief alla mano, i creativi si mettono attorno a un tavolo e ragionano a voce alta su quelle che potrebbero essere delle idee valide per strutturare delle proposte.
Spunti, visualizzazioni e suggestioni senza vergogna, pura tempesta di idee, spesso incompresa dagli account (!), in cui è possibile che si nasconda la base per una buona idea creativa.
A questo proposito, c’è un libro senza età che meriterebbe di essere letto da chi si trova spesso a partecipare a un brainstorming. Fantasia di Bruno Munari è un testo del 1977 in cui il genio di Munari indaga su come la fantasia possa guidare il pensiero creativo. I concetti da cui parte il libro sono: fantasia, invenzione, immaginazione, creatività, immaginazione. Questo testo apre sicuramente delle porte della mente in cui il pensiero creativo si sviluppa, quindi è altamente consigliato a chi vuole occuparsi di comunicazione.
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I diagrammi di affinità per organizzare le idee
Un sistema molto utile per non perdersi nel pensiero creativo è l’organizzazione dei materiali raccolti, in termini di dati oggettivi e in termini di idee e spunti di riflessione, attraverso i diagrammi di affinità.
Di cosa si tratta? In termini pratici, se siete entrati nella stanza di un project manager o di un direttore creativo negli ultimi cinque anni è possibile che vi siate imbattuti in tanti post it colorati attaccati su un muro o su una lavagna. Oggi la tecnologia ci è venuta incontro con la creazione di sistemi informatizzati in cui caricare concetti, immagini e dati direttamente online per organizzare al meglio le informazioni e non perdere spunti interessanti.
Infatti con i diagrammi di affinità è possibile catalogare e raggruppare le idee e i concetti in base alle affinità e somiglianze. Grazie a questa organizzazione è possibile creare delle connessioni virtuose, mettendo da parte i concetti isolati, privi di connessioni.
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