L’equity crowdfunding sta vivendo un momento eccezionale grazie alle nuove agevolazioni fiscali del 2019 per chi investe in startup e PMI innovative. Le campagne sono sempre più studiate e importanti, così come gli investimenti e le tipologie di investitori. 

Ma è la comunicazione a garantire il successo di una campagna di equity crowdfunding, l’elemento centrale che permette di comunicare ai potenziali investitori il progetto.

Il meccanismo stesso alla base dell’equity crowdfunding punta infatti al saper coinvolgere la folla e trasformarla in potenziali investitori. Per questo la fase più delicata è quella della campagna di marketing.

Di qualsiasi progetto si tratti, però, una campagna di equity crowdfunding dev’essere pianificata nei minimi dettagli. Vediamo allora insieme quali sono gli errori da evitare nella sua pianificazione.

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In una campagna di equity crowdfunding i numeri non sono tutto

Certo, i numeri sono importanti e chi sceglie di investire in una startup o una PMI innovativa valuta bene ogni aspetto, ma a dare la spinta finale molto spesso sono empatia e intuizione.

Ecco perché vanno comunicate al meglio tutte una serie di informazioni sul progetto a prescindere dai dati contabili, che ovviamente vanno inclusi ma non possono essere rappresentativi dell’intero progetto.

Devono essere valorizzati elementi come tecnologie molto avanzate, magari legati a prodotti che potrebbero aprire un business solido, partnership con imprenditori famosi e, perché no, investitori professionali che hanno creduto nel progetto.

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Affidarsi ai tecnicismi e non allo storytelling 

Dopo aver lavorato a lungo e duramente su un progetto spesso si ha la voglia di raccontarlo affidandosi a descrizioni molto approfondite e tecnicismi, con l’intento di mostrare il lavoro che c’è dietro e quanto è innovativo.

Purtroppo non esiste niente di più sbagliato: in una campagna di equity crowdfunding che si rispetti è necessario che il potenziale finanziatore possa convincersi ad investire in un progetto in brevissimo tempo, una manciata di minuti.

Ecco perché usare tecnicismi e andare troppo nei dettagli non solo è sbagliato, ma altamente controproducente. Piuttosto, raccontate chi siete, com’è nata la vostra idea/progetto e quale sarà il suo futuro. 

Farsi scoraggiare dalle selezioni interne alle piattaforme 

Ci sono alcune piattaforme di equity crowdfunding che mensilmente entro in contatto con diverse startup e PMI e, al termine di un processo di selezione, scelgono i progetti ritenuti più validi.

Questa selezione tende ad avere un effetto deterrente per molte aziende che si sentono scoraggiate da un eventuale rifiuto e scelgono di non partecipare neanche alla selezione.

Può sembrare ovvio, ma anche temere le selezioni è un problema da superare. Anche perché essere selezionati e supportati da piattaforme di equity crowdfunding selettive include la possibilità di raccogliere fondi maggiori.

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Sottovalutare l’importanza della pubblicità

In una campagna di equity crowdfunding una buona pubblicità è tutto. La campagna non serve solo a raccogliere fondi, ma rappresenta un’occasione unica e preziosa per farsi conoscere e aumentare la propria credibilità agli occhi dei potenziali investitori e di chi ha già scelto di investire nel progetto.

Per questo motivo una campagna di equity crowdfunding deve essere studiata fin nei minimi particolari, per non trovarsi mai impreparati.

Avviare una campagna di equity crowdfunding è un’opportunità molto importante per un’azienda o una startup: aumenta esponenzialmente la loro visibilità e permette agli investitori di conoscere nei dettagli il progetto da finanziare.

Puntare troppo in alto

Quando si realizza una campagna di equity crowdfunding non bisogna fissare un budget eccessivamente alto rispetto allo stadio di sviluppo della società e capire se, una volta validato il modello di business, potrà avere una seconda possibilità.

In ogni caso non bisogna avere fretta, perché i risultati positivi ottenuti con la prima campagna e il feedback del mercato potranno dimostrare il potenziale della startup o della PMI innovativa. 

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